Qual è il miglior olio per friggere?

Gli alimenti che friggiamo acquistano diverse caratteristiche proprio in base al grasso che decidiamo di usare. Scegliere un buon olio è importantissimo, perché: la quantità di acidi grassi polinsaturi deve essere il più bassa possibile rispetto a quello monoinsaturi e saturi (quelli che favoriscono il colesterolo) e vi è presenza maggiore di antiossidanti come la vitamina E, la vitamina A e sostanze fenoliche.

Non dimentichiamo che, più un olio è buono più il suo punto di fumo sarà maggiore.

Più grassi polinsaturi contiene l’olio e più il punto di fumo sarà basso.

Una questione ricorrente è la scelta tra olio evo e olio di semi.

Il punto di fumo dell’olio Evo è pari a 210°, una temperatura più alta rispetto a qualsiasi altro tipo di olio in commercio. L’Evo è l’unico a mantenere intatte le sue proprietà. L’olio di semi, invece, ha sì un costo minore e risulta più leggero ma ha un punto di fumo di molto inferiore (circa 130°).

Cosa succede se lo utilizziamo?

Che i grassi polinsaturi contenuti si trasformano in radicali liberi, pericolosissimi per la salute. L’alternativa migliore quando si parla di olio per friggere, ma in generale quando si parla di olio, è, quindi, l’olio extravergine.

Il consiglio: non esagerare mai con il cibo fritto!